mercoledì 16 novembre 2011

Aspettando il Diabo 2011....qualche riflessione sui titoli

Si apre domani a Bologna la conferenza della SISDCA sui disturbi del comportamento alimentare e sull'obesità. In attesa di raggiungere il capoluogo emiliano sfidando lo sciopero, scarico il programma e ne
approfitto per dare un'occhiata ai titoli delle sessioni. Mi colpisce in particolare quello della 27° sessione: " Obesità :una bomba a orologeria che deve essere disinnescata prima che travolga l'intera umanità: la cura o la prevenzione?". Ora, premetto che seguo e apprezzo il lavoro della SISDCA da parecchi anni ed in particolare apprezzo i loro sforzi nel combattere la dieta-mania che sembra affliggere i nostri giorni. Ma resta il fatto che titolo di questa ventisettesima sessione non mi piace!
La ragione? Semplice! nel voler affrontare un tema importante come il contrasto alla cattiva nutrizione adotta un po' l'approccio del gambero e parte da uno dei possibili (e/o presunti) esiti della stessa: l'obesità!
Non mi addentrerò qui a discutere di quale sia il contributo reale dello stile alimentare nel determinare il peso di un individuo. Mi preme tuttavia richiamare l'attenzione su come dietro uno spesso peso si possano nascondere percorsi anche molto diversi...
Io ho 24 anni e da due sono fortemente in sovrappeso. Sono passata dal pesare 67 kg al pesarne 82 nel giro di tre mesi, a causa di un disturbo tiroideo. Nella vita di tutti i giorni inizio la mia giornata con un paio d'ore di attività fisica e la concludo con un paio d'ore di teatro. Questo nel corso del tempo mi ha regalato una buona muscolatura, degli ottimi valori per quanto riguarda glicemia, colesterolo e pressione e una taglia di jeans 50/52 che permane nonostante tutto, con buona pace mia e dei miei medici. Accanto alla mia storia ne potrei mettere tante altre: persone con disordini metabolici, persone che seguono terapie a base di corticosteroidi, persone che assumono terapie ormonali e molte molte altre....
Per tutte queste persone il proprio peso corporeo assume un significato molto diverso così come diverse sono le possibilità di andare a modificare nel tempo il proprio peso corporeo. Per tutte queste persone c'è tuttavia una possibilità comune: quella di portare avanti una vita attiva e sana indipendentemente dall'esito che questa potrà avere sul loro aspetto fisico.
In questo contesto vergogna, imbarazzo, difficoltà ad accettarsi fisicamente per ciò che è sono grossi ostacoli che vanno a frapporsi tra la persona e la possibilità di utilizzare appieno il proprio corpo per condurre una vita sana ed in movimento. E tra le cose che servono ad alimentare paura ed imbarazzo ci sono purtroppo definizioni come quella che troviamo nel titolo della sessione della SISDCA.
Io non sono una bomba ad olorogeria e non ho alcuna intenzione nè di esplodere nè di travolgere qualcuno!!!
All'interno della HIV community si sente spesso dire "Fight AIDS, not people with AIDS" (Combatti l'AIDS, non le persone con l'AIDS). Ecco forse alla vigilia dell'apertura di questo importante evento la riflessione che viene spontanea è proprio questa. E' importante che la comunità medico-scientifica faccia uno sforzo di riflessione non solo sulle proprie metodologie ma anche sui propri linguaggi e sulle immagini che essi veicolano. Se impegno ci deve essere , che sia chiaro che esso è rivolto alla diffusione di sani principi alimentari non ad un'inutile guerra ad una caratteristica fisica che di per sè dice gran poco della persona che ci sta davanti.